I tumori dell’ipofisi sono tumori di natura benigna che originano da ghiandole all’interno dell’ipofisi. L’approccio terapeurico prevede in prima istanza la chirurgia o il trattamento farmacologico. Tuttavia, quando questi sistemi non sono efficaci, o quando si ha una recidiva, è possibile considerare una terapia radiante.
Le attuali terapie radianti utilizzano tecniche di imaging e di “puntamento del tumore” molto più sofisticate che in precedenza anche se la maggior parte delle pubblicazioni scientifiche si riferiscono ai risultati ottenuti con tecniche ormai superate.
Le nuove tecniche mirano a ridurre l’incidenza e l’impatto degli effetti collaterali. Le tempistiche relativamente lunghe necessarie per arrivare ad un controllo dell’ipersecrezione ormonale e il conseguente sviluppo di ipopituarismo hanno limitato un uso più esteso della terapia radiante.
TIPOLOGIE DI TERAPIE RADIANTI
Radiochirurgia Stereotassica — La Radiochirurgia Stereotassuca (o Gamma Knife) è una forma molto precisa di radioterapia che utilizza fasci di raggi gamma altamente precisi, mirati al trattamento di lesioni di piccole o medie dimensioni, di solito a livello cerebrale. Il trattamento risulta sicuro e particolarmente efficace su tumori di dimensioni ridotte e quando si riesce a delimitare in modo preciso l’area della lesione. In questo modo è possibile anche limitare eventuali danni su tessuti sani circostanti.
Terapia radiante frazionata — La terapia radiante frazionata prevede che il paziente venga esposto a terapia radiante in dosi multiple giornaliere di intensità ridotta, di solito 5 giorni alla settimana per 5 o 6 settimane consecutive. Questo è in genere l’approccio terapeutico più comunemente utilizzato.